CHIESA DELLA MADONNA DI LOURDES IN CONTRADA TRAMONTI

L’antica devozione della frazione Tramonti
verso la Madonna di Lourdes

Nella popolosa frazione di contrada Tramonti è radicata e antichissima la venerazione verso la Madonna di Lourdes che si festeggia la pri-prima domenica dopo Pasqua. Nel giorno della festa, che cade la prima domenica dopo Pasqua,l’immagine della Madonnina viene portata in processione dalla chiesa parrocchia-le di Cristo Re fino alla contrada rurale, da cui dista circa 3 Km. Tra-monti è la frazione storica di Cariati che in estate, per la presenza di numerosi villaggi turistici, fa registrare un notevole incremen-to demografico. Prima della nuova chiesa, nei mesi invernali la santa messa veniva celebrata in un locale privato adibito al culto, insuffi-ciente per accogliere i tantissimi fedeli che prendono parte ogni anno alla festa dedica-ta alla Vergine apparsa in Francia a Bernadette l’11 febbraio 1958 ed i turisti della stagione estiva. Da tempo nella popolazione è iniziata a prendere forma l’idea di dare alla Madre di Dio una degna cornice e, nel contempo, di poter ricevere i tanti villeggianti in un luogo sacro più consono e capiente. Un progetto molto ambizioso, parti-to ufficialmente l’11 gennaio 2012 con la posa della prima pietra su un suolo edificabile concesso a titolo gra-tuito alla diocesi di Rossano-Cariati dall’amministrazione comunale guidata da Filippo Sero. Un sogno diventato concreto grazie all’impegno del parroco don Mosè Ca-riati, dei suoi collabora-tori e volontari, ma, soprattutto, grazie alla generosità di tanti fe-deli e alla Divina Prov-videnza. Oggi la chiesa di Tramonti è una bel-lissima realtà.

Maria Scorpiniti

 

 

Il dono del terreno, primo segno della volontà divina

La convinzione di realizzare questo comune progetto ci ha incoraggiati e sostenuti non appena si è manifestata la volontà di Dio con la concessione a titolo gratuito del terreno da parte del Comune di Cariati, che ringrazio a nome di tutti per la sensibilità dell’amministrazione Sero di destinare un lotto edificatorio ai cittadini di que-sta contrada. Ormai non ci si poteva tirare indietro, ma andare avanti, era durissima e ambiziosa l’impresa, l’incoraggiamento della gente è stato costante e disarmante, la lezione di fiducia nel prossimo che è sgorgata da questa esperienza mi sta sempre dinan-zi agli occhi. Le difficoltà burocratiche e tecniche che si presentavano sembrava-no insormontabili, ma si sono risolte presto con l’aiuto di tutti. Colgo l’occasione per ringraziare l’ufficio Ur-banistico del Comune di Cariati, nella persona del geometra Tonino Dell’Anno per il disbrigo delle pratiche.

Tutto nella gratuità, anche il progetto
La gratuità è stato il motore di questa opera. Non abbiamo attinto da nessuna risorsa economica pubblica. Non abbia-mo investito né fondi regionali, né co-munitari, né diocesani. Sapevamo che, con le dovute conoscenze, si sarebbe potuto chiedere un aiuto ad enti desti-nati a questi scopi. Ma, anziché perderci nei corridoi degli uffici e delle banche che inghiottono queste pratiche, tra interminabili trafile e metri di carte, abbiamo preferito subito passare al lato pratico. A volte, ad aspettare che ven-gano accolte le istanze, aspettare l’uscita dei bandi, le attese di collaudi
e sopralluoghi, si perde un sacco di tempo e si rischia che l’entusiasmo si raffreddi e si spenga, facendo passare la voglia di andare avanti. Subito, insieme al Comitato e ad un gruppo di parroc-chiani professionalmente bravi, abbia-mo messo mano agli utensili e…via, al lavoro, seguendo un ambizioso e gratui-to progetto dei fraterni amici architetti Pino Caricato e Carmelina Campana che mi hanno dato la disponibilità a proget-tare, seguire e dirigere i lavori.

Per la realizzazione, solo la generosità della gente…
Le raccolte delle offerte è il ricavato della generosità di tanti, paesani e non, di cariatesi che vivono fuori, all’estero, ma anche il frutto delle feste della Ma-donnina, delle sagre, delle riffe e della grande festa estiva di San Rocco, per questo un grande ringraziamento va al Comitato San Rocco che ho voluto s’inserisse pienamente per collaborare e tutti insieme, unico e grande comita-to, per raggiungere il traguardo. Tutti hanno fatto a gara per lasciare in que-sta opera un po’ dei loro sacrifici e su-dori sparsi in terra, in mare e all’estero, come testimonianza d’affetto alla loro terra natìa e diringraziamento alla Ma-donna per averli fatti salvi dalle tribola-zioni.

… e il lavoro gratuito di tanti parrocchiani
Si è proceduto alla giornata, come si suol dire quando non si dispone di un preciso gruzzolo su cui fare affidamento per programmare un minimo di spesa. Noi abbiamo avuto sempre dalla nostra parte la Divina Provvidenza e procede-vamo al buio. Per costruire una chiesa, non bastano solo le offerte di soldi e materiali; serve soprattutto una risorsa insostituibile e preziosa: il lavoro. Un gruppo di parrocchiani armati di rare professionalità, sotto il sole e sotto la pioggia, hanno dedicato il loro tempo prezioso al lavoro gratuito per portare avanti e completare questa preziosa opera.