Parrocchia Cristo Re - Diocesi Rossano Cariati


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2013 CONSEGNATO DALL'ARCIVESCOVO IL CREDO ALLE COMUNITà NEOCATECUMENALI

Gruppi e Associazioni > Cammino Neocatecumenale

CONSEGNATO IL CREDO APOSTOLICO ALLE COMUNITÀ NEOCATECUMENALI DI CARIATI E ROSSANO
Il rito presieduto dall’arcivescovo Marcianò alla presenza dei catechisti di Crotone

di Maria Scorpiniti

“Andate, Dio ha bisogno di voi!”.Sono state, queste, le parole incoraggianti dell’arcivescovo di Rossano - Cariati monsignor Santo Marcianò rivolte ai catecumeni di Cristo Re di Cariati e del Sacro Cuore di Rossano al termine del rito della “Traditio Symboli”. Ora, “pur nella debolezza e nella fragilità umana, ma con la forza dello Spirito”, potranno annunciare Cristo nelle case. Con questo rito, officiato a Rossano pochi giorni prima della Pasqua, alle due comunità neocatecumenali è stato consegnato il “Credo apostolico”, ovvero l’atto di fede che si innalza durante la celebrazione eucaristica e che è uno dei principali simboli delle verità cristiane. Alla solenne funzione, nell’ambito della quale la Chiesa li ha inviati ufficialmente ad evangelizzare, hanno preso parte don Santo Battaglia, segretario del vescovo, il parroco di Cristo Re don Mosè Cariati, don Rocco Scorpiniti, parroco di Santa Maria Assunta di Pietrapaola dove è destinata la missione “ad gentes” della comunità cariatese, promossa nel contesto dell’anno della fede, don Umberto Sapia, responsabile diocesano per il cammino neocatecumenale e parroco del Sacro Cuore, la chiesa rossanese in cui si è svolta la cerimonia, e il diacono permanente Alfredo Pennino. Da Crotone, a sostenere i “fratelli” sono giunti i catechisti responsabili, guidati da Tanino Longo, insieme ai componenti della loro comunità crotonese, la prima di “San Francesco”, che hanno già concluso il cammino con la tappa dell’Elezione in Terra Santa. Monsignor Marcianò ha avuto parole di apprezzamento per il Cammino, definito da Giovanni Paolo II “un itinerario di fede valido per i tempi moderni” ricordandone, poi, l’originein Spagna negli anni sessantatra le baracche della periferia di Madrid; attualmente è diffusissimo in Italia e in tutti i cinque continentiL’arcivescovo, che recentemente ha letto il libro autobiografico del suo iniziatore, Kiko Argüello, ha affermato di essere rimasto colpito dall’esperienza della prima comunità da lui fondata e composta da zingari, “persone che avevano perduto ogni dignità e cercavano qualcuno che desse un senso alla loro povertà; con Kiko fanno esperienza di Cristo: il processo di conversione è, infatti, accompagnato sempre dalla consapevolezza della propria povertà, non solo materiale”. Marcianò ha poi parlato del catecumenato come “l’intuizione felicissima della chiesa primitiva” senza il quale non è possibile pervenire ad una fede adultaLa tappa della Traditio, conclusiva di una delle fasi più importanti dell’itinerario di preparazione, porterà gli aderenti, in seguito, anche al rinnovo delle promesse battesimali. Nel frattempo, ricevendo dalla Chiesa il compendio della fede cristiana, nei prossimi mesi dovranno approfondire e studiare tutti gli articoli del Credo apostolico e, nel contempo, saranno inviati a due a due nelle case ad annunciare Cristo Risorto, anche con lo scopo di riportare alla fede tanta gente che l’ha abbandonata. Con l’invio dei catecumeni si concretizza la vera natura del Cammino, quella, cioè, di essere un valido strumento di evangelizzazione per l’uomo di oggi, un’esperienza senza dubbio impegnativa e radicale che va oltre quella classica dei gruppi o delle associazioni.Il cammino neocatecumenale è presente nella diocesi di Crotone dal 1976, in quella di Rossano – Cariati dal 1974.



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