Parrocchia Cristo Re - Diocesi Rossano Cariati


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Giornata Vittime della strada 2008

Gruppi e Associazioni > Associazione Capodanno in Paradiso

Un’iniziativa dell’associazione “Capodanno in Paradiso”per la Giornata Mondiale delle vittime della strada

OLTRE IL BUIO LA LUCE

La pericolosità della SS106 già denunciata dall’arcivescovo Marcianò

di Maria Scorpiniti

Difendere la vita a tutti i costi e mettere in atto le precauzioni necessarie per custodirla è segno di senso civico e di responsabilità personale. Su questo tema, molto importante ed attuale, è stata avviata, nei giorni scorsi, un’intensa riflessione con una serie di iniziative promosse dall’associazione “Capodanno in Paradiso” e patrocinate dal Comune di Cariati. Ad offrire lo spunto e il titolo, “Non più fiori sull’asfalto”, la Giornata Mondiale in ricordo delle vittime della strada, celebrata il 16 novembre anche a Cariati per porre all’attenzione della società civile, ma soprattutto dei numerosi giovani che hanno partecipato agli appuntamenti programmati, quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza. Il problema delle stragi stradali, infatti, interessa anche la nostra comunità: sono tante le giovani vite spezzate in modo tragico negli ultimi anni. Le manifestazioni sono iniziate sabato 15 novembre con l’accensione, sulla torre del Municipio, di un faro luminoso puntato verso il cielo.“Questo fascio di luce si unisce idealmente alle scie luminose proiettate da tanti paesi del mondo nello stesso momento” - ha affermato la presidente dell’associazione Gemma Russo, che ha aggiunto: “Tra le stelle, dove sono le anime delle persone che hanno perso la vita sulla strada, diventeranno un’unica fiamma d’amore per la vita”. Successivamente, ha avuto luogo, presso il Centro Eucaristico Diocesano, nel borgo antico, una partecipata veglia di preghiera. Nella mattinata del 16, nella sala convegni dell’ex seminario vescovile, si è tenuto un incontro con Frate Angelo De Padova, dell’Ordine dei Minimi, che è presidente dell’Associazione Nazionale Cappellani Ospedalieri e Consigliere Nazionale AIPAS. Una riflessione profonda, quella del frate, sul tema “Oltre il buio la luce”, intervallata da momenti musicali e da testimonianze, tra cui quella della coppia Trento-Russo che, nel dicembre 2003, è stata “provata” dalla perdita dell’amato figlio Giuseppe, avvenuta proprio in seguito ad un incidente stradale. Gemma Russo ha ripercorso i momenti tragici di quella sera, sottolineando, nel suo racconto, i sentimenti di incredulità per quanto le stava accadendo, comuni a tutti coloro che vivono disgrazie del genere; dopo lo smarrimento iniziale, tuttavia, è iniziata la ricerca di risposte, negli ambiti misteriosi della volontà divina riflessa, a suo dire, in un evento che ha sconvolto la vita di una famiglia: “Una madre non può accettare di sopravvivere al figlio, non è naturale” – ha osservato con emozione spiegando come, dopo il primo, angosciante momento, insieme al marito abbia iniziato “a vedere la vita in modo nuovo e a dare un valore diverso alle cose”. Nonostante il dolore per il distacco, hanno avuto la certezza che il figlio è rimasto “accanto” a loro perché, ha concluso, “questo grande dolore si può spiegare ed accettare solo con la fede nella resurrezione”.
Dopo questo toccante momento di riflessione, tutti gli intervenuti, tra cui anche il sindaco Filippo Sero e gli Assessori comunali, si sono portati nella Cattedrale “San Michele Arcangelo” per la celebrazione eucaristica in ricordo delle vittime della strada. Durante la messa, officiata da frate Angelo e dall’arciprete della cattedrale mons. Angelo Pisani, alcuni genitori che hanno perso i figli insieme con i giovani, hanno portato, al momento dell’offertorio, piccoli lumini accesi che sono andati a formare un’unica, grande stella ai piedi dell’altare. Contemporaneamente, lungo la via XX Settembre, sempre nel centro storico, è stato predisposto un percorso di tabelloni con messaggi, commenti e disegni a cura degli alunni delle scuole di Cariati.
Sul tema della sicurezza stradale si era già espresso l’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Santo Marcianò nel corso della ricorrenza del patrono di Cariati, S. Leonardo abate. Il presule aveva lanciato, in quell’occasione, un accorato appello alle istituzioni definendo la 106 “la strada della morte”, una stradache tutti, purtroppo, conoscono come pericolosa ma che sono costretti quotidianamente a percorrere: “Nonostante si parli di progetti ed appalti – aveva detto l’arcivescovo – i miei occhi non vedono nulla, poichè alle tante denunce non stanno seguendo i fatti”. Il presule ha aggiunto: “Non si riesce ad accogliere il grido implorante delle popolazioni per una strada non più praticabile e, come vescovo, non posso limitarmi a a guardare i problemi”. Da qui la proposta: “Dovremo mobilitarci tutti, nei paesi che si affacciano sulla Statale 106”. La pericolosità delle strade, non deve, quindi, esimerci dall’impegno comune per una lotta di civiltà e nemmeno dalla responsabilità personale di usare, alla guida, la massima prudenza, nel rispetto delle regole. Su questo fronte “Capodanno in Paradiso” si sta adoperando da tempo, svolgendo una preziosa opera di sensibilizzazione a vari livelli, per cercare di ridurre del 50% il numero annuale delle vittime di incidenti stradali.







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