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CARIATI- rubata la reliquia di Santa Rita

Eventi > 2014

CARIATI: RUBATA LA RELIQUIA SANTA RITA

di Maria Scorpiniti

Sconcerto, indignazione, amarezza. La reliquia di Santa Rita da Cascia, giunta a Cariati appena qualche giorno addietro e donata dal rettore del Santuario umbro, padre Mario De Santis, alla parrocchia di Santa Maria Delle Grazie è stata rubata. Non si è ancora spento in città l’eco del bellissimo gemellaggio tra Cariati e Cascia, le cui manifestazioni civili e religiose si sono concluse il 27 aprile scorso, che qualcuno, nella mattinata di mercoledì 14 maggio, ha pensato di trafugare la preziosa reliquia. Il frammento osseo della Santa, incastonato in una rosa d’argento adagiata su un cuscino ricamato dalle monache casciane, era stato esposto alla venerazione dei fedeli il giorno prima, in concomitanza dell’inizio della partecipata novena di preparazione alla festa del 22 maggio prossimo. Una festa che a Cariati risale nel 1930 e che quest’anno assume un significato particolare, solenne, per l’evento trascorso e per il fatto che centinaia di pellegrini, con il sindaco Filippo Sero e la giunta, si recheranno a Cascia nei prossimi giorni per vivere la seconda parte del 56esimo gemellaggio e portare la fiaccola della pace con gli stemmi dei due Comuni, scolpita in legno d’ulivo da Alfonso Caniglia, che verrà accesa dal giovane pilota cariatese della Ferrari Antonio Fuoco proprio il 22 davanti la basilica di Cascia. La notizia del furto, diffusa in città nel pomeriggio di mercoledì, ha destato da una parte sorpresa e sgomento, dall’altra ha lasciato molta amarezza per il gesto sacrilego, abbinato anche al furto delle offerte. Colto di sorpreso il parroco don Angelo Bennardis, che ha allertato le forze dell’ordine perché facciano luce sulla vicenda e, nel contempo, ha invitato la comunità a pregare affinché chi si è macchiato di tale gesto sconsiderato si ravveda e restituisca alla chiesa la preziosa reliquia. Lo stesso appello è stato lanciato, in un comunicato stampa, dal sindaco Filippo Sero che ha definito l’azione perpetrata “un’offesa a tutti i cariatesi”. Il gesto sconsiderato non sminuisce affatto il valore dato al gemellaggio, né la devozione che i cariatesi nutrono per la santa dei “casi impossibili”. È sicuramente un episodio gravissimo, ma isolato, che la comunità civile e religiosa rifugge, ponendo piena fiducia nell’azione degli inquirenti e in un pentimento del ladro o dei ladri.



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