Parrocchia Cristo Re - Diocesi Rossano Cariati


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Giornata del malato

Eventi > 2009

Organizzata in sinergia tra UNITALSI, Protezione Civile e Caritas Parrocchiale
CELEBRATA LA GIORNATA DEL MALATO A CRISTO RE
di Maria Scorpiniti

È stata celebrata mercoledì 11 febbraio, festa della Beata Vergine Maria di Lourdes, la Giornata del Malato, ricorrenza istituita per tutta la Chiesa cattolica da Giovanni Paolo II. La parrocchia “Cristo Re” di Cariati Marina, in questa occasione particolare, ha voluto manifestare la propria vicinanza a tutte le persone provate dalla sofferenza dovuta alla malattia, molti dei quali anziani che, a volte, vivono soli nel silenzio delle loro case. Un messaggio di solidarietà, quindi, che la parrocchia ha voluto lanciare alla società civile con l’invito alla riflessione rivolto anche gli operatori sanitari e tutti coloro che, in vario modo, di occupano di malati. È lo stesso messaggio che la Chiesa, nei suoi ultimi documenti, sta rivolgendo ai cristiani, affinché si adoperino con generosità per accogliere e difendere la vita, dal suo concepimento al suo termine naturale. La Chiesa, ma non solo, anche le strutture sanitarie, le istituzioni e le stesse famiglie, sono chiamate ad avere una particolare attenzione nei riguardi della persona malata, soprattutto verso quelli gravi o inguaribili.
La manifestazione religiosa è stata organizzata con un’azione sinergica tra volontari, UNITALSI (sezione di Cariati, recentemente costituita) e operatori della Caritas Parrocchiale i quali, sin dal primo pomeriggio, si sono prodigati per prelevare i malati dalle loro abitazioni con l’ambulanza messa a disposizione dalla Protezione Civile del Comune di Cariati, guidata dall’autista volontario Leonardo Rizzo. La messa è stata celebrata dal parroco don Mosè Cariati, alla quale hanno partecipato molti ammalati e i loro familiari, collaboratori e volontari. Parlando del significato della Giornata, don Mosè ha fatto comprendere meglio il valore cristiano della sofferenza, “un'esperienza –ha detto nell’omelia - alla quale ogni essere umano deve essere preparato. Come ha affermato Giovanni Paolo II, che l’ha istituita, e poi Benedetto XVI – ha proseguito poi rivolto ai malati - bisogna chiedere al Signore di rafforzare la vostra fede, in particolare durante queste prove; le vostre sofferenze, unite a quelle di Cristo, saranno feconde per le necessità della Chiesa e del mondo”. A conclusione della cerimonia, i malati, ma anche i “sani”, sono stati unti con l’olio santo che, come ha spiegato don Mosè, non è l’olio dei morti, ma il balsamo della consolazione “che ci rigenera alla vita nuova”.



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