Parrocchia Cristo Re - Diocesi Rossano Cariati


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Chiusura Ospedale

Eventi > 2010

di don Mosè Cariati, parroco di “Cristo Re, nel corso della manifestazione in difesa dell'Ospedale “V.Cosentino”(Cariati-13 settembre 2010)

PER VINCERE UNA GIUSTA BATTAGLIA
“Chiudere questa struttura è un reato!”

Cari concittadini di Cariati e dei paesi vicini,

io, un povero sacerdote, sono in mezzo a voi e qui con voi per lottare e vincere questa sacrosanta battaglia. L'ospedale di questa Città non sarà mai chiuso! Per nessuna ragione! Il centro ospedaliero di Cariati vanta diversi decenni di operatività nel vasto e accidentato territorio di sua pertinenza, vanta professionalità specializzate che hanno avuto lustro nella medicina avanzata, ma soprattutto vanta una grande fiducia tra gli utenti, i pazienti e la popolazione tutta che prova conforto e serenità nell'avere un punto di riferimento per le emergenze e le disgrazie di salute a cui spesso la vita ci mette crudelmente di fronte. Ma un centro ospedaliero non è solo il luogo dove si impara ad amare il dolore, a capire la sofferenza, ad apprezzare la guarigione, ma è anche il luogo della gioia, dove tante creature vedono per la prima volta la luce.Chiesa è per la salvaguardia di questa struttura, opera dentro questa struttura, è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori sanitari, è al capezzale dei pazienti, è in prima fila di questo fiume di gente per vincere questa giusta battaglia. La Chiesa si prodiga con l'elemosina a garantire le missioni umanitarie in Africa, l'Esercito Italiano protegge i presidi ospedalieri nei teatri di guerra più sperduti del mondo, e noi calabresi, nella regione più povera d'Europa, invece, dovremmo accettare e subire tagli?? Ma quali tagli!! Ma quali chiusure di ospedali!! Si pensi piuttosto a fare degli investimenti: è di quelli che abbiamo bisogno! diritto alla salute e i diritti dell'ammalato non sono solo sanciti dalla Costituzione Italiana, ma soprattutto sono garantiti chiaramente nel Vangelo, nel passo del Buon Samaritano, dove egli provvede ad aiutare il malcapitato, prima con il soccorso, poi con il pagamento dell'assistenza. Chi ci governa, invece, è molto simile a quel fariseo che guarda la necessità del disperato e passa oltre: oggi si chiama “mancato soccorso” e chi lo commette fa un reato. , chiudere questo ospedale è un reato!uno dei miei viaggi in Terra Santa, una donna palestinese di Gerusalemme Est mi spiegava che il suo primo figlio era nato nell'ospedale che era al di là della strada, ma il secondo figlio, purtroppo, è nato in casa e con alcune complicanze, poiché la costruzione del grande muro, che oggi divide la Città Santa, rendeva quasi impossibile raggiungere quell'ospedale, che pure era così vicino a casa sua. Oggi, a Cariati, si vuole fare così? Se si priva un territorio difficile come il nostro di questo ospedale, significa non poter arrivare mai in tempo in quell'altro ospedale, ovunque esso sia, basta sentire dai telegiornali i casi simili accaduti. Le famiglie meno abbienti saranno costrette a pagare una pensione per stare vicino ai loro pazienti, oppure a pagare un'extracomunitaria per sorvegliare, magari, l'anziano genitore, quando invece un ospedale vicino garantisce una facile raggiungibilità, i nostri poveri vecchi non patiranno la solitudine, il pronto soccorso poco distante e tanti altri vantaggi che invece sparirebbero e si tornerebbe, inesorabilmente, all'età della pietra.nostri amministratori parlano di tagli agli sprechi, e noi, poveri cittadini, cosa c'entriamo con i loro sprechi? Per arrivare ad ottenere i pochi servizi basilari abbiamo dovuto lottare per generazioni e attendere molto di più delle regioni del Nord. Adesso, dobbiamo anche rinunciarvi? Mai, mai e poi mai.ci governa, gli sprechi deve cercarseli altrove, non in questi piccoli presidi sanitari che sono strategici e fondamentali per un territorio. Deve cercare, piuttosto, nei grandi nosocomi dei grossi centri calabresi: è in questi grandi complessi ospedalieri che si nascondono i grossi sprechi, è lì che si celano le voragini della spesa pubblica. In questi grandi ospedali bisogna rivedere tutto e metterli allo stesso livello competitivo con gli altri ospedali del Nord. È nei grandi centri calabresi che si cela la malasanità e lo sperpero e non in queste piccole strutture dove si fa il possibile per venire incontro alle esigenze della gente. amministratori, risanate la sanità partendo delle Università di Medicina calabresi e dai Policlinici, perché è una vergogna che, ancora oggi, chi ha bisogno di delicati interventi chirurgici, di sofisticate diagnosi, deve emigrare al Nord, perché al Sud abbiamo la fuga dei cervelli, la mancanza di strutture e la mentalità poco competitiva e poco responsabile per una seria sanità.concittadini, parrocchiani e amici dei comuni vicini, non molliamo. Non bisogna mollare per nessuna ragione. Coraggio, coraggio e coraggio.
Mosè Cariati
di Cristo Re - Cariati Marina









CONSEGNA TESSERA ELETTORALE
: SCOPELLITI,DA EX SINDACO, CI RIPENSI
MERCOLEDÌ 15, FIACCOLATA E MESSA ALL'OSPEDALE


CARIATI (CS), Domenica 12 Settembre 2010 - <<Come cittadino e come sindaco, pur considerando il voto un esercizio di responsabilità democratica, ritengo di dover aderire alla consegna del certificato elettorale come gesto simbolico ed emblematico di reazione ad un grave momento di crisi del rapporto tra cittadini e istituzioni. Assieme alle comunità del territorio, ai sindaci, alle forze sociali e sindacali, alla società civile, mi opporrò con ogni mezzo e fino all'ultimo spillo di energia per contrastare un'azione tesa a calpestare il più elementare dei nostri diritti, quello alla tutela della salute. Ci ripensi il Presidente SCOPELLITI, che è uomo delle istituzioni e che non può aver dimenticato l'esperienza recente di Sindaco della sua Città. Pensi al dramma cui sta andando incontro questo territorio. C'è ancora tempo per porvi rimedio>>.
E' quanto ha dichiarato il di Cariati, Avv. Filippo SERO, sesto giorno di sciopero della fame all'interno della struttura ospedaliera territoriale “Vittorio Cosentino”, motivando stamani, nel corso di una partecipatissima manifestazione popolare, la adesione alla campagna di restituzione del certificato elettorale
aggiunta alle numerose iniziative, in corso e per i prossimi giorni, è stata altresì annunciata una , per Ì 15 SETTEMBRE, alle 19,
partenza dalla Chiesa Cristo Re fino all'Ospedalepresso cui sarà celebrata una alla presenza dei sindacidel territorio con fascia tricolore.

, Ì 13, primo giorno di scuola, come già annunciato, in adesione alla protesta con il Piano di rientro e la riconversione del “V.Cosentino”, scuole cariatesi saranno desertee, alle 9, quello che si annuncia corteo di enormi proporzioni partirà dalla stazione Fs fino all'Ospedale, lungo la SS106, con la di tutti i sindaci ed i cittadini del territorio


SERO SOLIDALE CON PROTESTA FRANCESCA RUSSO


Il Cittadino ha inoltre colto l'occasione per esprimere la à della Città di Cariati e del territorioalla collaboratrice scolastica precaria non confermata, RUSSO di Cariati, che da più giorni è in sciopero della fame a Cosenza, in Piazza 11 Settembre, assieme ad un gruppo di suoi colleghi, protesta contro i tagli del Ministro dell'Istruzione Mariastella GELMINI.








CHIESA DI CARIATI IN DIFESA DELL'OSPEDALE
Mercoledì 15 fiaccolata e messa all'Ospedale

Anche la Chiesa locale scenderà in strada per dire no alla chiusura dell'ospedale “Vittorio Cosentino” di Cariati. Una fiaccolata, organizzata da don Mosè Cariati e dai fedeli di “Cristo Re”, in collaborazione con il cappellano del nosocomio don Angelo Bennardis, partirà mercoledì prossimo, 15 settembre, alle ore 19.00, dal piazzale del complesso parrocchiale percorrendo un tratto della SS 106 fino all'ospedale cariatese, nei pressi del quale sarà celebrata la Santa Messa alla presenza dei sindaci del basso Jonio cosentino e dell'alto crotonese, in fascia tricolore. Alla manifestazione della comunità di “Cristo Re” hanno aderito anche le altre parrocchie della cittadina con i rispettivi parroci, don Angelo Pisani e don Pino Mustaro.
Don Mosè, nell'esprimere vicinanza e solidarietà al sindaco Filippo Sero, che sta attuando lo sciopero della fame da quasi una settimana, chiarisce le motivazioni dell'iniziativa: “Come Chiesa, ci schieriamo sempre in prima linea con la società civile, quando vediamo calpestati i diritti primari della persona umana, come quello alla vita e alla salute; lo abbiamo fatto il 4 settembre scorso - aggiunge - attraverso la marcia diocesana contro la tratta delle donne e anche ora”. Il sacerdote spiega, inoltre, che il passaggio pacifico della fiaccolata vuole essere un segno di speranza e di vicinanza verso gli ammalati e i sofferenti, ma, conclude, “intendiamo sostenere con forza l'azione delle Istituzioni, affinché si diano risposte adeguate ai bisogni della gente”.segnalare, infine, la nota diocesana, diffusa nei giorni scorsi, in cui l'arcivescovo Santo Marcianò condivide con gli abitanti di Cariati la preoccupazione per il futuro di questo importante centro sanitario, ed esprime piena solidarietà al Sindaco con la speranza che le attese “possano avere
la giusta comprensione all'interno delle delicate ed importanti scelte della politica sanitaria regionale”.

Comunicazione Parrocchiale
Maria Scorpiniti



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